Hanashi

Art Direction, Exhibition Design, Curatela mostra

Per il maestro della grafica giapponese Tanaka Ikko, è stata progettata una mostra itinerante, modulare e componibile.

Il designer è noto per aver saputo unire con maestria principi di design occidentali e orientali: è proprio su questo concetto che gravita tutta la mostra.

Il nome della mostra è HANASHI, che viene tradotto come dialogo. Tesi, antitesi, sintesi costituiscono il processo dialogico in cui due opposti - tesi e antitesi - entrano in relazione e il risultato è qualcosa di nuovo: una sintesi degli aspetti migliori di entrambi.

Lo spazio centrale rappresenta il MA: se per il Razionalismo il vuoto è funzionalità e minimalismo, per la filosofia giapponese ha un’altra accezione: il vuoto è MA, il cui kanji combina gli ideogrammi “porta” e “sole”.  Visivamente il suo significato richiama l’immagine di una porta aperta attraverso cui filtra la luce solare.

Il ma dunque non è assenza, bensì suggerisce una tensione verso l’infinito, lasciando lo spazio all’interpretazione del fruitore.

Il MA ospita un tatami, che diventa luogo di massima interpretazione ed espressione delle diverse culture delle varie tappe della mostra.

Crediti

Rendering: Ines Bortoletto, Antonio Mazzariol

Art Direction, Exhibition Design: Ines Bortoletto, Elisa Gyssels, Matteo Soravia

Hanashi

Art Direction, Exhibition Design, Curatela mostra

Per il maestro della grafica giapponese Tanaka Ikko, è stata progettata una mostra itinerante, modulare e componibile.

Il designer è noto per aver saputo unire con maestria principi di design occidentali e orientali: è proprio su questo concetto che gravita tutta la mostra.

Il nome della mostra è HANASHI, che viene tradotto come dialogo. Tesi, antitesi, sintesi costituiscono il processo dialogico in cui due opposti - tesi e antitesi - entrano in relazione e il risultato è qualcosa di nuovo: una sintesi degli aspetti migliori di entrambi.

Lo spazio centrale rappresenta il MA: se per il Razionalismo il vuoto è funzionalità e minimalismo, per la filosofia giapponese ha un’altra accezione: il vuoto è MA, il cui kanji combina gli ideogrammi “porta” e “sole”.  Visivamente il suo significato richiama l’immagine di una porta aperta attraverso cui filtra la luce solare.

Il ma dunque non è assenza, bensì suggerisce una tensione verso l’infinito, lasciando lo spazio all’interpretazione del fruitore.

Il MA ospita un tatami, che diventa luogo di massima interpretazione ed espressione delle diverse culture delle varie tappe della mostra.

Crediti

Rendering: Ines Bortoletto, Antonio Mazzariol

Art Direction, Exhibition Design: Ines Bortoletto, Elisa Gyssels, Matteo Soravia

Hanashi

Art Direction, Exhibition Design, Curatela mostra

Per il maestro della grafica giapponese Tanaka Ikko, è stata progettata una mostra itinerante, modulare e componibile.

Il designer è noto per aver saputo unire con maestria principi di design occidentali e orientali: è proprio su questo concetto che gravita tutta la mostra.

Il nome della mostra è infatti HANASHI, che viene tradotto come dialogo. Tesi, antitesi, sintesi costituiscono il processo dialogico in cui due opposti - tesi e antitesi - entrano in relazione e il risultato è qualcosa di nuovo: una sintesi degli aspetti migliori di entrambi.

Lo spazio centrale rappresenta il MA: se per il Razionalismo il vuoto è funzionalità e minimalismo, per la filosofia giapponese ha un’altra accezione: il vuoto è MA, il cui kanji combina gli ideogrammi “porta” e “sole”.  Visivamente il suo significato richiama l’immagine di una porta aperta attraverso cui filtra la luce solare.

Il ma dunque non è assenza, bensì suggerisce una tensione verso l’infinito, lasciando lo spazio all’interpretazione del fruitore.

Il MA ospita un tatami, che diventa luogo di massima interpretazione ed espressione delle diverse culture delle varie tappe della mostra.

Crediti

Rendering: Ines Bortoletto, Antonio Mazzariol

Art Direction, Exhibition Design: Ines Bortoletto, Elisa Gyssels, Matteo Soravia